"il bello è lo splendore del vero" Platone
“Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa.” Rudolf Steiner
Educazione parentale di ispirazione steineriana 11-13 anni
Come i nove anni rappresentano un punto di svolta nella vita dei bambini, così particolarmente significativo è l’ingresso nel dodicesimo anno di età.
La crescita del ragazzo comincia a vedersi nel suo scheletro. Le membra si allungano, i movimenti perdono il ritmo e la grazia divenendo goffi, spigolosi, arbitrari. Inizia la cosiddetta età ingrata in cui il ragazzo non sa cosa fare delle sue membra.
Il cambiamento fisico è accompagnato dalla nascita di una nuova capacità di pensare e i ragazzi possono essere guidati a capire le relazioni di causa ed effetto che governano il mondo dal pensiero causale.
Per rispondere in modo adeguato alle nuove necessità che emergono a quest’età si lavora con i ragazzi orientandoli verso il mondo esterno. Davanti a loro si apre infatti tutta una serie di nuove materie di studio.
Le loro nascenti capacità critiche devono essere indirizzate all’osservazione del mondo della natura da un punto di vista scientifico considerando anche che ogni osservazione ed esperienza coinvolge fortemente il sentimento del ragazzo;
si deve anche dar loro la possibilità di incrementare l’interesse crescente per i rapporti con gli altri, facendo loro assumere responsabilità all’interno della comunità di classe. Lo scopo è quello di forgiare un nuovo rapporto sociale fra pari e con gli insegnanti.
Il dodicesimo anno segna infatti un momento molto importante per l'evoluzione sia fisica che interiore del ragazzo, risvegliando domande radicali sulle forze polari agenti nell'uomo e nella natura, quali ad esempio la pesantezza e la leggerezza, la tenebrosità e la lucentezza, l'addensamento e la dissoluzione, la profondità e l'altezza, e su un piano morale il male e il bene.
Si affronteranno queste nuove tematiche anche dal punto di vista artistico e a tale scopo verrà introdotto lo studio del chiaro scuro e delle ombre introducendo la nuova tecnica del carboncino. Focalizzando l'attenzione sui processi di causa ed effetto, essendo una delle domande più vive ora nel ragazzo, si sperimenterà come dal fenomeno delle ombre si può arrivare a ricavare la legge, mentre attraverso altre esercitazioni si porterà in luce il tema del possibile equilibrio tra luce e tenebra verso l'armonia.
Oltre che al curriculum classico di base (italiano, matematica, storia, geografia, inglese e francese) avranno un ruolo fondamentale le materie scientifiche quali la mineralogia-geologia, la geometria, la fisica, l'economia e le discipline plastico-pittoriche come lavoro manuale, falegnameria, disegno, pittura e carboncino
Metodologia: dalla VI classe le lezioni di FISICA (ad esempio) non comprenderanno subito le teorie e le ipotesi, ma piuttosto gli allievi verranno guidati a sperimentare alcuni fenomeni di base nell’ambito dell’acustica, dell’ottica, del calore, del magnetismo e dell’elettricità statica. Partendo così dai fenomeni si arriverà allo sviluppo e allo studio delle leggi attraverso il ragionamento e l'osservazione oggettiva della realtà. Lo scopo è quello di portare il ragazzo a formare un pensiero autonomo e critico rispetto il mondo e la natura e scevro da pregiudizi o preconcetti.
In questo modo vengono mantenuti l'entusiasmo e la gioia per lo studio e la ricerca perché le materie vengono così vissute in modo vivente e non in modo superficiale e sterile.
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La scuola Waldorf NON forma uomini affinché possano soddisfare i bisogni dello Stato, non vede l’Uomo come una efficace macchina da lavoro che possa produrre un soddisfacente risultato economico.
L’educazione e l’insegnamento devono potersi fondare sulla profonda conoscenza dell’essere umano in divenire, su una Antropologia conforme al Vero.
La domanda che va posta NON è:
che cosa occorre che l’uomo sappia e sappia fare per l’ordinamento sociale esistente?
Ma l’altra:
quali disposizioni porta l’uomo in sé e che cosa può venir sviluppato in lui?
In questo modo diverrà possibile che la generazione che cresce apporti forze sempre nuove all’ordinamento sociale. In esso vivrà allora quello che continuamente possono farne gli individui umani completi che vi entrano, anziché costringere la nuova generazione a diventare ciò che l’ordinamento sociale vuole che essa sia.”
(R. Steiner – “I punti essenziali della questione sociale”)"